Per garantire agli interessati la protezione dei dati️ l’esattezza dei dati personali è fondamentale. Per questo motivo il Regolamento europeo (GDPR) prevede che gli interessati possano ottenere la rettifica dei propri dati personali; se i dati trattati sono incompleti, l’interessato ha il diritto di ottenere l’integrazione degli stessi.

Tuttavia, se le richieste di rettifica sono correlate a questioni giuridicamente rilevanti, come ad esempio l’identità giuridica dell’interessato o l’esatto luogo di residenza per il rilascio di documenti legali, il titolare del trattamento dei dati può richiedere all’interessato la prova della presunta inesattezza.
La domanda non deve comunque imporre un irragionevole onere della prova all’interessato, tale da potergli impedire di ottenere la rettifica dei propri dati.

Grazie al il diritto di rettifica, al diritto di accesso e al diritto alla cancellazione garantiti dal GDPR, l’interessato può così esercitare un potere di controllo effettivo sui propri dati personali oggetto del trattamento.

Il titolare del trattamento è tenuto a rispondere alla richiesta di rettifica da parte dell’interessato senza ingiustificato ritardo (al più tardi entro un mese) e a motivare la sua eventuale decisione di non accoglierla.

Qualora i dati personali dell’interessato siano stati inviati ad altri soggetti, il titolare del trattamento deve comunicare loro l’eventuale rettifica, a meno che ciò non sia possibile o implichi uno sforzo sproporzionato.