È difficile fare previsioni sugli sviluppi futuri dell’intelligenza artificiale, considerate le sue infinite possibilità di applicazione. È certo che in un mondo in cui la distinzione tra dato personale e non diventa sempre più labile – perché è sempre più semplice “risalire” all’identità della persona fisica – sarà indispensabile proteggere i dati personali, di cui le intelligenze artificiali sono voraci…”.
Questo il monito lanciato dalla Vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali Ginevra Cerrina Feroni (nella foto), intervenendo lo scorso 22 gennaio, a Firenze, al primo seminario dedicato alle piccole e medie imprese, organizzato nell’ambito del progetto europeo ARC 2.
Nel corso del seminario sono stati affrontati temi cruciali per le PMI: in tema di intelligenza artificiale:
- l’attività di profilazione, le decisioni automatizzate, i big data e le possibili tutele da adottare per gli interessati;
- l’evoluzione dei diritti degli interessati, con la ‘rivoluzione copernicana’ del diritto alla cancellazione e del diritto alla portabilità dei dati;
- le sfide del mercato digitale e di una data economy basati sulla corretta circolazione dei dati personali e non solo;
- la disciplina europea e nazionale del marketing (automatizzato e non), quale principale prodotto dell’attività di profilazione effettuata dai privati.
Al centro del dibattito, non poteva non esserci anche l’istituto giuridico del legittimo interesse, da molte imprese e Big Tech utilizzato come base giuridica a sostegno delle attività promozionali e di profilazione in alternativa al consenso dell’interessato. La sfida che abbiamo davanti è quindi quella di trovare un equilibrio fra le libertà fondamentali, come la libertà d’impresa, e il diritto alla privacy degli individui.